Il contenuto è la chiave (oltre che “il Re”)

È difficile trovare, al giorno d’oggi, qualcuno che non abbia aperto un profilo social privato o business, che sia su Facebook o su instagram, cercando di impostare strategie digital al fine di promuovere la propria brand reputation o incrementare le conversioni al proprio sito o e-commerce.

Non tutti però sanno che, al di là degli ormai famosi piani editoriali da stilare ed fantomatici orari strategici in cui postare, la vera differenza risiede nel testo che accompagna qualsiasi post o stories programmata.

Se gli annunci postati continuano a essere rifiutati o sono più costosi di quanto dovrebbero essere o non generano i risultati previsti, l’errore potrebbe dipendere dall’uso di determinate parole e frasi che si scontrano con nicchie di argomenti o topics che vengono penalizzate dalle piattaforme social. Evitare questi errori renderà le campagne adv più efficaci e meno costose.

Quando si tratta di personalizzazione dei post, o annunci, c’è una linea sottile tra malizioso e delizioso. Riuscire a comprenderla permetterà di entrare in sintonia con l’algoritmo delle piattaforme social, Facebook in primis, che vogliono annunci pertinenti ma non diretti! Il segreto sta nel prestare attenzione ai tipi di parole ed espressioni che si sceglie di utilizzare per accompagnare i post pubblicati.

Ecco di seguito quelle che potremmo definire le “regole non dette del social copywriting”

  1. Evitare di usare le parole tu e il tuo troppo spesso.

Sebbene queste parole sembrino funzionare bene per le strategie di e-mail marketing, l’algoritmo dei social non favorisce gli annunci che ne sono pieni. Quindi, invece di dire “Vuoi risparmiare i tuoi soldi per fare la spesa?”, si potrebbe riformulare la frase con “Le persone stanno risparmiando facendo la spesa online. Clicca qui per saperne di più.” E’ minima la differenza, ma quando si riduce l’uso di “tu” e “tuo” nel testo dell’annuncio, la grande differenza si noterà nella percentuale di successo e nel budget richiesto per la campagna pubblicitaria.

2. Mostrare sensibilità verso alcuni argomenti o topics.

Succede a volte di perdere attenzione e sensibilità verso tematiche che includono il denaro o specifiche cifre. Caso più frequente è quando si vuole promuovere uno sconto o un’offerta. Dire qualcosa come “Puoi guadagnare fino a 150.00 euro extra al mese con il nostro servizio di abbonamento” rappresenta un grave errore. Il problema di fondo è che a Facebook, cosi come Instagram o Linkedin, non piacciono gli inserzionisti che utilizzano numeri specifici nell’annuncio. Un testo decisamente più efficace potrebbe essere: “Scopri come i nostri servizi aiutano ad ottimizzare i costi”.  In questo modo, si sta ridimensionando un po’ il potere dell’Azienda e non vengono menzionati numeri specifici.

3. Prestare attenzione alle promesse.

Altra topic sensibile su Facebook è la salute. Quando si parla della salute delle persone negli annunci, bisogna prestare massima attenzione. Ad esempio, nel dire qualcosa del tipo “Con i miei prodotti naturali perdi tutto quel grasso e ti sbarazzi di quei 5 chili presi durante le feste”, si rischia di ferire l’utente che sta leggendo questa inserzione e, soprattutto, di fare una falsa promessa. Si potrebbe riformulare l’annuncio dicendo: “E’ bello sentirsi in forma ogni giorno e sorridersi allo specchio”. L’algoritmo social potrebbe apprezzare di più questo copy dell’inserzione. Se si fa riferimento a prodotti light che aiutano a mantenere in forma e quindi si tenderà ad usare parole come “dieta, perdita di peso, grasso o riduzione del grasso” nel testo dell’annuncio, si consiglia almeno di non includere numeri o promesse specifiche che, dal punto di vista dell’algoritmo, porta l’Azienda ad essere vista come poco affidabile.

4. Prendersi le proprie responsabilità.

Questo significa non usare la parola “doppio”; ad esempio, “raddoppia la tua crescita” o “raddoppia le tue entrate” o, allo stesso modo, evitare la terminologia “passo dopo passo”, “crescere”, “denaro”, “libertà finanziaria”, “ricchezza”, “lasciare il lavoro”, “schiavo del proprio lavoro”, “padrone”, “lista nera”. Bisogna infatti specificare che Facebook, ed i principali social network, non vogliono essere responsabili sulle scelte degli utenti ma, invece, vogliono agevolare la conoscenza di prodotti/servizi che possono soddisfare qualche loro esigenza o rappresentare un momento di svago dalla routine quotidiana. Gli annunci che includono queste parole o frasi stanno diventando sempre più costosi o non funzionano con gli algoritmi.

Comprendere come le piattaforme social attraverso i propri algoritmi valorizzano alcune inserzioni piuttosto che altre è fondamentale affinché la propria strategia sui social media sia efficace ed efficiente. Realizzare contenuti rilevanti, pertinenti ma soprattutto “politically correct” è un must per far sì che le inserzioni create ed i post programmati raggiungano gli obiettivi desiderati nel rispetto dei budget ad essi destinati.

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